avv. Giovanna Soravia
Dopo la meritata pausa estiva, riprendiamo l’attività di pubblicazione di articoli tecnici, approfondimenti e notizie di attualità giuridica importanti per il settore alimentare, nel cui ambito la produzione normativa e giurisprudenziale, così come la ricerca scientifica, non si fermano mai.
Ebbene, oggi riteniamo interessante riportare un aggiornamento circa l’attività scientifica svolta di recente da EFSA (European Food Safety Authority) in merito agli zuccheri alimentari, sia quelli naturalmente presenti negli alimenti sia quelli aggiunti.
I lavori, di carattere strettamente tecnico scientifico, mirano sostanzialmente ad una revisione e nuova valutazione della connessione esistente tra l’assunzione di zuccheri nell’alimentazione e l’insorgenza di patologie quali diabete, carie dentarie, obesità, patologie cardiovascolari.
Scopo dei lavori, e del relativo parere scientifico che sarà reso in via definitiva entro la fine del 2021, è fornire agli Stati membri delle indicazioni utili per la conseguente definizione di raccomandazioni sanitarie e di obiettivi e parametri nutrizionali destinati ai propri cittadini, nell’alveo della sempre perseguita sicurezza alimentare.
I promotori della nuova consulenza scientifica di EFSA sono stati Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia che hanno evidenziato la necessità di aggiornare i dati e le valutazioni attualmente disponibili sugli zuccheri alimentari.
Efsa è stata chiamata a valutare, in particolare, la possibilità o meno di individuare su base scientifica, con riferimento agli zuccheri alimentari totali, un valore soglia quale «livello massimo di assunzione tollerabile» (UL), al di sotto del quale il consumo alimentare di zuccheri non provochi problemi alla salute. Il livello massimo di assunzione tollerabile è un valore di riferimento per l’alimentazione, che stabilisce il livello massimo di assunzione quotidiana di una sostanza nutritiva nel lungo termine, proveniente da tutte le fonti, e che si ritiene improbabile possa comportare un rischio di effetti avversi nell’uomo.
La risposta provvisoria è negativa, ovvero non è stato possibile fissare un livello massimo di assunzione tollerabile, ma nonostante ciò gli scienziati di Efsa hanno richiamato l’attenzione sulla confermata esistenza del nesso tra assunzione di zuccheri (aggiunti e liberi) e la comparsa di diverse conseguenze patologiche (malattie metaboliche croniche e carie dentali), suggerendo che il livello dovrebbe dunque restare il più basso possibile (come peraltro raccomandato dall’OMS).
Il progetto di parere redatto da Efsa è aperto a nuovi contributi scientifici ed opinioni, che possono essere forniti tramite la consultazione pubblica avviata online Public consultation on draft scientific opinion on the Tolerable Upper Intake Level for dietary sugars, che sarà aperta sino al prossimo 30 settembre, alla quale si può partecipare previa registrazione.