Avv. Giovanna Soravia
Gli alimenti per la prima infanzia sono parte della più ampia categoria degli “alimenti particolari” che comprende gli integratori alimentari, gli alimenti addizionati e gli alimenti destinati a categorie specifiche. Questi ultimi comprendono gli alimenti a fini medici speciali, gli alimenti sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso e, appunto, gli alimenti per la prima infanzia.
La normativa principale che regola gli alimenti destinati a categorie specifiche è data dal Reg. UE n.609/2013, come integrato dai successivi Regolamenti delegati della Commissione n.127 e 128 del 2016, che ne definisce le prescrizioni in materia di composizione e di informazione e stabilisce un elenco (modificabile) dell’Unione con indicate le sostanze che possono essere aggiunte alle dette categorie.
A dimostrazione della particolare attenzione riservata a tali alimenti, destinati a specifici soggetti con specifiche esigenze nutrizionali e quindi con conseguente elevato livello di tutela della salute, lo stesso Regolamento prevede espressamente l’applicazione del Principio di precauzione di cui all’art. 7 del Reg. CE n. 178/2002 definito al par.1: “Qualora, in circostanze specifiche a seguito di una valutazione delle informazioni disponibili, venga individuata la possibilità di effetti dannosi per la salute ma permanga una situazione d’incertezza sul piano scientifico, possono essere adottate le misure provvisorie di gestione del rischio necessarie per garantire il livello elevato di tutela della salute che la Comunità persegue, in attesa di ulteriori informazioni scientifiche per una valutazione più esauriente del rischio”.
Infatti, gli alimenti per la prima infanzia sono prodotti destinati a lattanti (bambini entro i 12 mesi di età) e a piccoli di età compresa tra 1 e 3 anni, come le formule per lattanti, le formule di proseguimento, gli alimenti a base di cereali, altri alimenti per integrare lo svezzamento e per i piccoli che si avvicinano alla dieta completa (i cosiddetti baby food).
Lo scorso 12 maggio è stato presentato al Mipaaf il Marchio di riconoscibilità per gli alimenti per la prima infanzia italiani con ingredienti italiani, espressione dell’italianità dei prodotti alimentari destinati ai bambini in tenera età (1-3 anni) realizzati con ingredienti italiani, e strumento di promozione della dieta mediterranea sin da piccoli.
Si tratta di un marchio privato e facoltativo, nato dal lavoro svolto nell’ambito del Protocollo d’intesa tra il Mipaaf e la Plasmon (Heinz Italia Spa) del 2019 finalizzato a sostenere le filiere agroalimentari italiane, a promuovere la ricerca e l’innovazione per una sempre maggiore sicurezza per gli alimenti per l’infanzia, a valorizzare l’export del Made in Italy.
Ecco quindi che l’adozione, per le imprese che lo desiderano, di tale segno di qualità sui propri prodotti, contribuisce concretamente alla diffusione dei valori nutrizionali e di tracciabilità/sicurezza delle filiere italiane anche con sistemi blockchain.
La concessione del “bollo di riconoscibilità” viene rilasciata, su richiesta dell’impresa all’Ente di certificazione Audit Service & Certification, dopo la verifica dei requisiti e l’utilizzo deve rispettare le condizioni previste dall’apposito Regolamento d’uso.
Le imprese aderenti che ne faranno richiesta potranno così vantare una produzione tutta italiana, con ingredienti italiani.